Melanoma maligno: diagnosi e prevenzione in vista dell’estate

Il melanoma cutaneo rappresenta circa il 5% di tutti i tumori della cute e deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, alcune delle cellule che formano la pelle

E’ piuttosto raro nei bambini e colpisce soprattutto attorno ai 45-50 anni, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni.

Come ormai noto, il più significativo fattore di rischio per il melanoma è la eccessiva e prolungata esposizione alla luce ultravioletta, principalmente rappresentata dai raggi solari e che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB, che può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale.

Trovo molto importante ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione e senza abusarne.

Il rischio aumenta anche nelle persone con lentiggini o con nei, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara (fototipi I e II).

Il segno principale del melanoma cutaneo è la comparsa di uno nuovo neo o il cambiamento nell’aspetto di uno già esistente.

Consiglio sempre di effettuare periodicamente un auto-esame molto rapido, magari facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo, che tiene conto di alcune caratteristiche del neo, e che viene semplificato grazie alla sigla ABCDE:

  1. A come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare);
  2. B come Bordi irregolari e indistinti;
  3. C come Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso);
  4. D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
  5. E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto.

Devono essere valutati attentamente anche un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un’area arrossata.

Alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. È fondamentale innanzitutto esporsi al sole in quantità moderata fin dall’età infantile, evitando le ustioni solari.

In generale bisogna proteggere la pelle evitando di esporsi durante le ore più calde (tra le 11 e le 16) ed evitando o riducendo al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzanti.

Sotto il sole è consigliabile indossare cappelli e occhiali da sole e usare creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle, applicandole più volte in modo da assicurare una copertura continua.

Queste attenzioni vanno riservate soprattutto ai bambini, molto sensibili alle scottature: il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e spesso può derivare da un’alterazione che è avvenuta in età pediatrica.

Tutta la mia esperienza, per la sicurezza e il successo di ogni intervento.

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